
Secondo la leggenda, il simbolo dello Yin e dello Yang fu inventato nell’antica Cina da un eremita che un giorno si fermò a osservare due girini, uno bianco e uno nero, mentre si rincorrevano in tondo in una pozza d’acqua. Il saggio ebbe un’illuminazione: quel movimento, quell’alternanza continua fra il girino bianco e il girino nero, fra principi opposti, è ciò che ha dato origine all’universo. Così volle disegnare i due girini inscrivendoli in un cerchio che rappresenta il vuoto originario o Wu-Chi. Allo stesso modo, sembrerebbe che i nostri girelloni vogliano riempire il vuoto politico con un po’ di movimento (ma che sia un movimento responsabile!): la giusta alternanza fra sinistra, centro e nuova destra. Pronti a cambiare continuamente nonostante la scritta “Movimento” tagli orizzontalmente il simbolo dando l’impressione di fermarlo.
Questa soluzione grafica non può essere casuale. Potrebbe significare che sono capaci di rovesciare continuamente le loro posizioni politiche. E che, quando queste diventassero proprio difficili da sostenere, sono capaci perfino di fermarsi (responsabilmente!). E che infine, somma abilità taoista, sono capaci di fermarsi dando anche l’impressione di essere ancora in movimento. Se non fosse già stato adottato da questo gruppo, sarebbe il simbolo perfetto per i voltagabbana. Anche quella è una filosofia di vita.